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Il potere delle lingue

In questo articolo condivido la mia personale esperienza per quanto riguarda l’importanza di conoscere le lingue straniere. All’età di 8 anni io, mia sorella e mia mamma, siamo andati a vivere a Venezia (i miei genitori si erano divorziati e mio padre è rimasto a lavorare e vivere in Germania, da dove proviene tutta la mia famiglia). Una delle mie grandi fortune è che mia mamma abbia deciso ed insistito che, nonostante vivessimo a Venezia, in casa si parlasse esclusivamente tedesco. Ed è stato un bene, perchè altrimenti nel giro di massimo 2 anni avrei dimenticato completamente il tedesco. Ho potuto constatare di persona diversi anni dopo, durante l’università (quando vivevo fuori casa e non avevo occasione di scambiare una parola di tedesco per diverse settimane), di quanto velocemente si perde l’abitudine di parlare una lingua straniera. Quando poi riprendi:

  • non ti vengono in mente i vocaboli (e a noi capitava di prendere una parola italiana e di “appiccicarci” semplicemente un “finale tedesco”, come per esempio kucinen… (per dire “cucina”)  Terribile: non fatelo mai ! Anche perchè ti ci abitui e quando poi parli con persone che sanno soltanto il tedesco, ti guardano malissimo :-/
  • inizi a tradurre parola per parola alcuni “modi di dire” (forme idiomatiche), cosa che non si può assolutamente fare con lingue diverse ! Anche in questo caso, quando parli con persone che sanno soltanto quella lingua, ti guardano di nuovo con una faccia strana 😀

Un’altra gran cosa che ha fatto mia mamma è stato mandarmi ad imparare l’inglese alla Oxford School mentre ero ancora alle elementari. Oggi imparare l’inglese alle elementari può sembrare una cosa normale, ma ti assicuro che 30 anni fa non si insegnava alle elementari: bisognava andare a lezioni private di pomeriggio e tutti i miei compagni erano almeno alle medie.

I VANTAGGI di conoscere le lingue straniere

Finora ho ricoperto 5 diversi ruoli in aziende diverse ed ognuno di questi ha avuto a che fare con la lingua tedesca. Nonostante io mi sia laureato con un non esaltante 94 in ingegneria meccanica (e avendoci messo addirittura 8 anni per laurearmi), ho trovato un lavoro fisso (e pagato mooolto meglio di molti miei colleghi con voti migliori di me) prima ancora di laurearmi e così decisi di chiudere ed accorciare frettolosamente la mia tesi.

In pratica durante gli anni dell’università mi guadagnavo qualche soldino, lavorando come interprete tecnico italiano-tedesco: ogni volta che in un impianto di compostaggio nella mia provincia veniva giù dalla Germania il referente tecnico per quell’impianto, io gli facevo da interprete. Io così ho accumulato un sacco di esperienza dal punto di vista tecnico-impiantistico, ho imparato tantissimi vocaboli tecnici in tedesco (che prima di allora ignoravo completamente) e portavo a casa anche dei bei soldini (sì, perchè nessuno voleva andare a lavorare in un impianto di compostaggio e intrattenersi in mezzo ai cumuli di kompost, ti assicuro che alla sera perfino il corpetto sapeva odore di kompost 🙂 ). Un paio di anni più tardi la stessa azienda tedesca ha costruito ex-novo un grosso impianto di trattamento rifiuti nella mia provincia ed è tornata da me quando si trattò di cercare un’interprete per le riunioni di cantiere durante la costruzione dell’impianto. Nel giro di qualche mese ci fu l’escalation da una riunione di cantiere ogni 2 settimane:

  1. ad una riunione ogni settimana,
  2. ad accompagnare i prima operai assunti in Germania per la formazione
  3. a “Ci serve un Project Manager in loco per l’avviamento dell’impianto stesso” 🙂

Sapevo la lingua, avevo seguito gran parte delle fasi di costruzione, conoscevo ormai tutti i fornitori e la committente, in pratica dovevo soltanto concludere la tesi per essere ingegnere, quindi mi chiesero di lavorare a tempo pieno per loro. Ma non è finita qui, dopo un paio di anni, la società tedesca ha venduto la sua quota alla società italiana (altoatesina) con cui si era associata per la costruzione dell’impianto. A quel punto sono passato a lavorare per la società altoatesina, in qualità di responsabile tecnico, il mio capo era il direttore dello stabilimento. Ebbene, quando veniva giù da Bolzano la Direzione della Società, molto spesso le discussioni avevano luogo in tedesco e il direttore dello stabilimento era completamente tagliato fuori dalle discussioni !

ACCESSIBILITÀ a PERSONE

Questo è stato per me un insegnamento importantissimo, che si è confermato diverse volte nella mia esperienza lavorativa:

È FONDAMENTALE poter parlare in presa diretta in una lingua comune con il tuo Capo !

Dove “Capo” può voler dire: il tuo diretto superiore, come pure la Direzione della Società o di tutto il Gruppo per cui lavori, oppure può voler dire il Cliente nel caso tu abbia contatti con esso o che tu sia un libero professionista.

Dove “lingua comune” vuol dire preferenzialmente la lingua del tuo Capo, ma va bene anche una lingua terza comune e tutti e due (per esempio se lui è tedesco, che voi 2 conversiate in inglese). La cosa fondamentale è che non ci sia bisogno di un intermediario che traduca, ciò crea una grossa barriera di accessibilità. Se poi tu padroneggi bene la lingua madre del tuo interlocutore minimizzi il rischio che la barriera all’accessibilità sia data dal limite del tuo interlocutore di esprimersi nella lingua comune.

E ricordati che l’accessibilità è una risorsa fondamentale per avere successo: se le persone non vengono da te per risolvere i loro bisogni o problemi, tu non fai affari !

Questo è ancora più importante in un momento storico, come quello attuale, in cui è facile avere accesso a risorse molto più economiche di quelle che si trovano dietro casa (ieri sera alle ore 22 ho dato l’incarico ad un ragazzo filippino per 5 dollari tramite FIVERR di trascrivermi un audio inglese di 10 minuti e questa mattina ore 12 ho ricevuto via email l’impeccabile trascrizione). Ma non dobbiamo vedere gli stranieri come una minaccia, ma dobbiamo noi sfruttare questo realtà allo stesso modo: il mio mercato non è più soltanto quello locale, ma la mia Clientela deve diventare globale. Internet in questo ci da una grossa mano, ma sapere le lingue è un prerequisito.

ACCESSIBILITÀ ad INFORMAZIONI

La stragrande maggioranza del materiale di crescita personale che io consumo è in lingua inglese (ciò non vuol dire che in italiano non ci siano valide fonti, ho citato in un altro post quelli che io seguo regolarmente in Italia), ma è un dato di fatto che pressochè in qualsiasi nicchia ci siano più informazioni disponibili online in lingua inglese, tedesca, francese e spagnola piuttosto che in italiano.

Per rendertene conto è sufficiente che tu faccia un confronto tra le varie localizzazioni di Wikipedia, nel momento di pubblicazione di questo post (clicca qui per vedere la versione più aggiornata):

  •  4.110.000 voci in lingua inglese
  •  1.510.000 voci in lingua tedesca
  • 1.330.000 voci in lingua francese
  • 1.000.000 voci in italiano (quasi raggiunti dalla lingua polacca, che è a 940.000)
Puoi fare la stessa cosa con Google: prova a cercare per esempio “pesca con la mosca” (io ho trovato 3.020.000 risultati), mentre cercando in inglese per “fly fishing” ho trovato 61.200.000 risultati !

Il cervello dei poliglotti

Questa non è una cosa che ho potuto constatare in prima persona (è difficile per me dissociarmi da me stesso e confrontarmi con persone simili a me), ma ci sono diversi studi (come quello della Northwestern University Illinois oppure quello della nostrana rivista Le Scienze) che dimostrano che chi sa più di una lingua, sfrutta molte più aree del cervello, rispetto ad una persona che ne usa una sola.

Una lingua tira l’altra

Imparare le lingue è come mangiare biscotti: una lingua tira l’altra !🙂 Sapendo il tedesco, per me è più facile capire i vocaboli inglesi, perchè tanti hanno una radice comune, ma pure conoscere l’italiano (e avendo studiato latino alle superiori) mi permette di capire tantissimi termini tecnici in inglese, perche molti hanno origine latina. Un’altro motivo per cui una volta che sai una lingua straniera, è più facile impararne una nuova è perchè ti sei creato un metodo di apprendimento: dalla seconda lingua straniera non parti più da zero, ma hai già un metodo che ha funzionato una volta.

Perchè è importante conoscere più lingue

Infine è bello poter scoprire altre culture, conoscere nuove persone e in questo modo scoprire nuove storie, nuovi modi di pensare, nuove realtà che non immaginavamo nemmeno esistere !

Fai del conoscere una nuova lingua, la tua priorità: è uno dei migliori investimenti che tu possa fare.

E se sei un genitore: insegna o fai imparare una seconda lingua a tuo figlio fin da subito (quando ho preso mia figlia in braccio la prima volta, pochi istanti dopo il parto, le ho subito parlato in tedesco 🙂 ). Te ne sarà grato da grande (e se non lo sarà, tu comunque saprai che gli hai fatto un dono enorme 🙂 )

Se vuoi imparare un metodo efficace per imparare l’inglese (o una qualsiasi altra lingua straniera), io consiglio l’ebook e il videocorso di Benny Lewis (che ho recensito nell’articolo su come imparare l’inglese velocemente).

9 Commenti

  1. Concordo in pieno Alex,
    in particolare riguardo l’accessibilità alle informazioni:

    purtroppo se vogliamo avere accesso a informazioni specialistiche
    e moooolto di nicchia,
    l’inglese è fondamentale, purtroppo…
    o per fortuna: dipende dai punti di vista 😀

    Un’utile risorsa gratuita che mi ha aiutato con le lingue,
    e che mi sento di consigliare è livemocha.com .

    La cosa divertente è che puoi registrare l’audio della tua pronuncia,
    il quale verrà inviato ad altri utenti madrelingua che ci daranno feedback e consigli su cosa migliorare 🙂

    Un ottimo inizio di settimana a tutti!
    Ago 🙂

  2. Uhhhh quoto Ago, adoro Livemocha 😉 Pratico, simpatico, intuitivo, gratis ( o comunque economico se si vuole comprare il pacchetto “figo”). Adoro quando gli amici registrano l’audio e mi rileggono gli esercizi. Lo consiglio vivamente.

    Vero Alex, l’italiano lo parliamo solo noi (ovvero, gli italiani); abbiamo bisogno di poter comunicare con chiunque e almeno l’inglese è fondamentale!

    Buona settimana
    🙂

  3. Ciao Alexander, e pensare che io sto qui a penare ancora per imparare solo l’inglese…. vorrei aprirmi la testa e buttarlo giù così, intero, stò vocabolario.
    Altro che guardare film in lingua originale, non ci capisco niente e mi deprimo…

    • Ciao Marzia: persisti !
      La frustrazione iniziale è un passaggio obbligato !
      Non esiste scorciatoia, perciò accettalo e vai avanti (non vale la pena sprecare energie per maledirlo) 🙂
      Una volta che conosci un pò di vocaboli, costruisci subito le prime frasi fatte e usale subito !
      Uno degli elementi più importanti, per riuscire ad andare avanti, è avere dei feedback positivi il prima possibile.
      Adesso non so come tu stia studiando (e lo porto volutamente all’estremo, per farmi capire): impararsi tutto un vocabolario a memoria e non sapere come si costruisce una frase in inglese oppure non aver mai scambiato 2 frasi (pur se mezze sbagliate) in inglese, cioè non aver mai fatto una, pur se rudimentale conversazione, non ti serve a niente.
      La TV o i film servono fino ad un certo punto: la cosa che aiuta di più è la vera interazione.
      Marzia anche se soltanto via Skype, ma parla con qualcuno.
      Good Luck ! 😉
      Alexander

  4. Ero sicuro di non essere l’unico: anche a me l’inglese ha cambiato la vita. Ho iniziato a studiarlo a 14 anni da autodidatta, e da allora non ho mai smesso. Ho studiato un semestre all’estero, ora sto per finire un anno di lavoro in America. Ho imparato tanto, letto tantissimo in inglese sulla crescita personale e non solo.

    Senza inglese sarei una persona diversa. Senza inglese sarai una persona peggiore.

Commenti

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