Strategie   Vincenti

Resoconto dell’incontro con Leo Babauta

Eva, Seth, Maia, Noelle, Leo, Rain, Luca Castellari, Alexander e Justine

Dimmi la verità, a parte i 2 intrusi (io e Luca), non sono una bella famigliola ?

Partiamo dall’inizio, mi sono dato appuntamento con Leo Babauta, sua moglie Eva e 5 dei suoi 6 figli (la maggiore va all’università e non hai seguito il resto della famiglia in questa vacanza italiana) in Piazza Maggiore a Bologna.

Sono sincero, un pochino ero nervoso ed emozionato, Leo tramite il suo blog Zen Habits mi ha ispirato diverse volte a tirare fuori il meglio da  me stesso, specialmente con i suoi articoli su come essere un genitore efficace e su come instaurare un abitudine. Poi non dimentichiamoci che il blog di Leo con 250.000 iscritti al suo feed è uno dei blogs più seguiti in assoluto al mondo.

Ci siamo incontrati all’ora di pranzo e siamo andati a mangiare all’ottimo ristorante self-service Centro Natura, che offre un ampio menù vegetariano e vegano. Il mio nervosismo iniziale è rientrato immediatamente in quanto Leo è una persona umile, generosa e che sa ascoltare molto bene.

A pranzo abbiamo chiacchierato di viaggi e di cibo: Leo adora il vino rosso, i bimbi la pizza e il gelato 😉

Dopo pranzo siamo tornati in Piazza Maggiore, dove avevamo dato appuntamento a chiunque volesse unirsi a noi. Purtroppo, essendo un giorno feriale, ci ha raggiunto soltanto Luca Castellari, che essendo bolognese, ci ha portato in giro per il centro facendoci da guida turistica. In questa fase ho chiacchierato molto con la moglie Eva e ho giocato con i bambini, soprattutto con Seth e Noelle, forse hanno l’età simile a mia figlia e perciò sono più propenso ad interagire con loro (ma come si fa a non divertirsi con una bambina piena di voglia di giocare come Noelle ? 😀 )

     

Abbiamo chiacchierato di unschooling (ovvero di “istruzione parentale“): la scelta di non mandare i figli a scuola, ma di farli studiare a casa. Essa si basa fondamentalmente sul fatto di lasciare spazio ai tempi, ma soprattutto alle inclinazioni ed agli interessi di ogni singolo bambino. E’ un approccio bello e coraggioso (quando ho chiesto a Leo di parlarmi dell’unschooling, mi ha risposto “We are still trying to find out how it works !” ovvero stiamo ancora cercando di capire come funziona ) che lascia molto spazio al bambino e fa leva sul fatto che per imparare veramente qualcosa c’è bisogno di curiosità. Inoltre, pur essendo Eva un ex insegnante, non può sapere tutto e ciò che Leo ed Eva cercano di insegnare è di risolvere problemi e di imparare come si impara qualcosa di nuovo. Perchè se hai curiosità, sai come risolvere problemi e hai imparato a come si impara qualcosa di nuovo, hai gli strumenti per arrivare dove vuoi nella vita.

Faccio notare comunque come il dare lo spazio al bambino di scegliere cosa fare è una scelta vissuta fino in fondo in casa Babauta: Rain per esempio ha deciso che preferisce andare a scuola, Justine invece si annoia a scuola, perchè non vi può leggere i libri di suo interesse e quindi studia a casa.

Ovviamente abbiamo parlato anche di come è viaggiare in 7 persone per un mese intero attraverso l’Europa. Chi si aspetta un pulmino in appoggio alla famiglia per trasportare i bagagli al seguito, resterà deluso: ogni persona ha esclusivamente uno zaino, e non uno “zainone da autostoppista”, ma semplicemente uno zainetto tipo quelli che usiamo per metterci i libri di scuola o per fare una gita fuori porta…

Questo livello di minimalismo è notevole (te lo confermo per esperienza diretta) e i bambini ci sono arrivati gradualmente in perfetto stile Zen Habits.

Parlando di viaggi siamo finiti a considerare che viaggiare equivale ad uscire dalla propria zona di comfort ed abituare dei bambini fin da piccoli a viaggiare, alimenta la loro curiosità e li abitua ad affrontare le proprie paure, 2 elementi molto importanti nella vita di una persona. Abbiamo poi convenuto sul fatto che comunque sono pur sempre dei bambini e perciò è importante seguire i loro ritmi (molto spesso al pomeriggio tornano in albergo e fanno lunghe dormite) ed integrare comunque dell’attività ludiche oltre che culturali.

Infine ho parlato con Leo della ruotine mattutina, la sua (anche se non è proprio sempre la stessa) è costituita da sveglia, 10 minuti di meditazione, caffè, lettura, scrivere e – soltanto dopo aver ultimato il suo Most Important Task (cioè la sua attività più importante per tale giornate) – controllare la posta.

In conclusione le cose principali che mi sono portato a casa da questa giornata con Leo e la sua famiglia sono:

  • il suo atteggiamento mentale di continuo miglioramento: la sua frase “I’m still trying to find out how it works !” non si può forse applicare a qualsiasi cosa nella nostra vita ?
  • la decisione e l’atteggiamento di lasciare molta libertà ai bambini ed assecondare i loro interessi e le loro inclinazioni, in modo da favorire la curiosità ed alimentare la loro indipendenza
  • un atteggiamento di lasciare andare il controllo (infatti fondamentalmente ha smesso di porsi obiettivi) e di lasciare che le cose accadano

Thanks Leo to you and to your whole family for your time, the interesting chat and the fun playing with you !

Looking forward to meet you the next time in Venezia 😉

5 Commenti

    • Anche a me sarebbe piaciuto che tu ci fossi stato, ho un sacco di argomenti di cui vorrei parlare anche con te.
      Ma recupereremo presto (magari per telefono)

  1. Unschooling molto interessante!
    Molto interessante anche il blog di Leo Babauta, peccato che devo attendere un pochino per dargli una letta come si deve…

    L’inglese non lo mastico per niente, infatti ho deciso di fare lezioni private dopo l’estate, credo siano più efficaci… e costose 🙁

    Però grazie al link “10 consigli per genitori efficaci” qualcosina di Leo l’ho letta… Bellissimo articolo!
    L’educazione è una mia passione e Leo Babauta ha molto da insegnare… cavolo “sei” figli!

    Grazie Alexander

    • Ciao Maurizio

      Unschooling molto interessante!

      Sì, anche se non facilissimo da mettere in pratica: ci vuole la collaborazione e il consenso di entrambi i genitori.

      L’inglese non lo mastico per niente, infatti ho deciso di fare lezioni private dopo l’estate, credo siano più efficaci… e costose

      Molto bene, leggere gli autori nella loro lingua originale è il top. Ho già scritto in passato, come nelle traduzioni si perdono alcuni dettagli e qualche sfumatura.

      E poi la qualità del materiale di crescita personale in lingua inglese tutta un’altra cosa: le persone che seguo in Italia le conto sulle dita di una mano.

      Infine ricordati che puoi sempre utilizzare Google Translate, il senso degli articoli in generale si riesco a capire, tutti i dettagli no.

  2. Grazie per il resoconto!E grazie anche per aver suggerito google traslate… ne avevo sentito parlare ma non lo avevo mai usato… ho provato a tradurre un pò del blog di Leo e funziona! O quanto meno per una come me che ha dimenticato l’inglese imparato aiuta molto… è proprio vero c’è sempre da imparare!!!

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.