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Procrastinazione: sono un preparatore perfezionista.

Paola e Massimo di Mondi Sintetici qualche giorno fa hanno pubblicato un analisi lucida e divertente sui diversi tipi di procrastinazione e ho scoperto di appartenere alla categoria del “Preparatore Perfezionista“. Infatti quando sta per cominciare una riunione, penso spesso: “Oddio è già ora, ma non ho ancora preparato i report, come li volevo io.”, “Ho portato tutti i documenti che mi potrebbero servire ?” e così via.Una cosa simile mi succede anche con gli articoli del mio blog: penso che prima di pubblicare un determinato articolo, sarebbe ideale aver pubblicato prima quest’altro, così posso citarlo e riprenderne il discorso, ma così per scrivere il post ideale va a finire che non scrivo né l’uno, né l’altro.L’articolo di Mondi sintetici mi ha sbattuto in faccia questa realtà: sono un procrastinatore preparatore perfezionista !
Ebbene ora che lo so, che si fa ?
Beh diciamo che il primo importantissimo passo è prenderne coscienza: in precedenza mi è capitato diverse volte prima delle riunioni di trovarmi a disagio, ma ne ho preso veramente coscienza soltanto oggi e prendere coscienza è fondamentale, perché se non conosci il problema non puoi nemmeno affrontarlo per risolverlo.
Ho passato insonne quasi un’intera notte per pensare di come affrontare questa mia procrastinazione.
La prima conclusione a cui sono arrivato è che innanzitutto devo accettare questa situazione.
Il passo successivo è, come descrivono anche Paola e Massimo in quest’altro articolo, analizzare quale è la paura che si cela dietro a questo “mini panico”. Nel mio caso delle riunioni, penso che si tratti di paura di sfigurare e ancora una volta ritengo che l’antidoto principale sia l’accettazione. Sì, accettare che possa anche non sapere tutto, poter dire “Non lo so, vado a consultare i documenti e poi vi do la risposta” e permettere a me stesso di poter anche sbagliare.

3 Commenti

  1. Attenzione alle trappole, prima o poi ti diranno che non ti sei preparato abbastanza e tu accetta anche questo. In fondo nessuno è mai preparato abbastanza.

  2. Ciao Alex,
    anche io ogni tanto cado nella trappola della procastinazione tendendo a rimandare
    quando si tratta di relazionare in pubblico su argomenti scientifici.
    Nel mio caso ho paura di non essere all’altezza dell’argomento ed allo stesso tempo sono
    mosso dalla voglia di proporre qualcosa di straordinario.
    Quello che ci limita spesso sono le nostre intrepretazioni ‘soggettive’ e ‘personali’ di quello che è o sarà
    nel mondo esterno e le sue ripercussioni su di noi.

    Risolvo il problemo quando mi ‘focalizzo’ sugli obbiettivi della relazione (fare qualcosa per gli altri) e sulle ‘risorse’
    (tempo a disposizione, padronanza dell’argomento, etc.):
    non posso aver vergogna di non poter cenare presso un locale a 5 stelle perchè posso
    permettermi solo la pizzeria.
    Magari la pizza è napoletana e con bufala campana…mi sazio con gusto.
    Chi si accontenta talvolta gode!

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