Strategie   Vincenti

Vegetarismo

Il vegetarismo (vegetarianismo, vegetarianesimo o veganismo) è una dieta (per qualcuno è qualcosa di più: un vero stile di vita) che da un po’ di tempo mi incuriosisce. Un po’ per mia pigrizia, un po’ per resistenze mie interne, non ho mai approfondito l’argomento. Nel frattempo ho scoperto il blog Mondi sintetici che parla di strategie minime per migliorarci la vita e chi segue i miei articoli avrà notato che lo leggo spesso e che ho una certa affinità di interessi con Massimo Brignolo e Paola Segurini, i 2 “terrestri sintetici” autori di tale blog.
Uno dei principi base del mio blog sulla crescita personale, è di condividere esperienze vissute sia in prima persona da me, che da amici.
Paola è vegetariana da diversi anni e perciò le ho chiesto di raccontarci la sua esperienza.

[Alexander]: Ciao Paola, grazie per aver accettato di partecipare a questa intervista. Cosa vuol dire essere vegetariana ?

[Paola]: Ciao! Innanzitutto non significa, come pensano molti, mangiare solo insalata! O solo verdura. Spesso si dimentica che anche cereali, legumi, frutta e semi oleosi (noci, ecc) sono prodotti vegetali. Quindi la scelta vegetariana non è “solo foglie”. In generale, essere vegetariano vuol dire aver scelto, per motivi differenti tra loro, di non cibarsi di animali o (per quanto riguarda la scelta vegan) di alimenti di origine animale.

[Alexander]: approfondiamo un po’ le diverse tipologie di vegetarianismo. Tu quali conosci ?

[Paola]: Beh, io le conosco tutte, credo. Innanzitutto bisogna sfatare due credenze popolari, la prima è che i vegetariani mangino solo insalata. Ovviamente non è così. E la seconda è che i vegetariani mangino pesce. E’ chiaro come il pesce sia un animale, quindi… non è compreso nell’alimentazione senza crudeltà. Ci sono i vegetariani propriamente detti, che mangiano latte e uova (lacto-ovo-vegetariani) o escludono anche le uova (lacto-vegetariani). Poi i vegan (o, si diceva una volta, vegetaliani), che non fanno uso di prodotti né derivati di origine animale, e i crudisti (detti anche fruttariani) che non mangiano alimenti – ovviamente si parla sempre di vegetali – cotti. Un’altra famiglia è quella dei macrobiotici, che possono anche essere vegetariani, ma spesso comprendono il pesce nella loro dieta ed eliminano invece alcune categorie di vegetali.

[Alexander]: mi rendo conto che il mio interesse per il vegetarianismo è mosso da motivazioni differenti dalle tue: io per adesso nutro semplicemente una tiepida curiosità, alimentata da scopi salutistici. Ci racconteresti quali sono le motivazioni che ti hanno portato a fare questa scelta e come è maturata ?

[Paola]: Certo! Parto dalla seconda parte della domanda. Penso di essere stata particolarmente sensibile alla presenza di un ex-essere vivente nel mio piatto fin da piccola ed ero molto colpita dalla violenza sugli animali. Ricordo che mio padre mi aveva raccontato come le grida dei vitelli e dei maiali che sentivo provenire da un piccolo mattatoio non lontano da casa mia, fossero causati dal tentativo di tagliar loro le unghie! E ci credevo, come si crede sempre a un genitore. Man mano che sono cresciuta, da onnivora, ho cominciato a evitare di mangiare tutto ciò che ricordasse l’animale nella forma, fino a che…dopo molti anni di slalom tra le pietanze, ho deciso di non mangiare più né carne né pesce. E da allora mi sono sentita molto sollevata: identificando la cosa, ho eliminato il problema e, trovando finalmente la definizione in cui incasellare la mia scelta e il mio comportamento, ho trovato la via più semplice alla mia serenità. Le motivazioni, per rispondere alla prima parte della tua domanda, Alexander, sono stata di tipo etico: vivere imponendo il minor male possibile ad altri esseri viventi.

[Alexander]: essendo alla base della tua scelta un principio etico, immagino che tu non abbia avuto alcuna difficoltà nella transizione dall’alimentazione onnivora a quella vegetariana, tuttavia c’è qualche alimento che ti manca e per il quale ogni tanto “sgarri” ?

[Paola]: No, non ho avuto nessuna difficoltà, per me è stato un sollievo. Degli alimenti che mi mancano nessuno è a base di carne o pesce. Qualche volta mi è capitato – in situazioni conviviali – di mangiare la mozzarella sulla pizza, che è in realtà è l’unica cosa di cui avevo nostalgia, visto che adoro la pizza, ma ora sono passata ad un’alimentazione rigorosamente vegan.

[Alexander]: oltre a ritrovarti più in pace con te stessa, dato che l’alimentazione che hai adottato non induce dolore su alcun animale, hai riscontrato altri effetti collaterali, come per esempio riduzione di peso, maggiore lucidità, maggiore energia, maggiore resistenza, più fame etc. ?

[Paola]: Sì, gli effetti collaterali sono stati una riduzione di peso immediata e positiva, nei primi anni soprattutto, accompagnata da maggiore energia fisica e resistenza, mi stanco meno e sono supersveglia subito la mattina. Sono molto più serena e quindi più lucida. La fame? La digestione degli alimenti vegetali richiede meno tempo di quella dei cibi animali, quindi i vegetariani mangiano in media più spesso degli onnivori. La colazione soprattutto è molto importante: in genere si basa su molti cereali e frutta, con latte o yogurt di soia. O anche senza. E’ bene imparare a calibrare le proteine, in modo da assumerne quantità sufficienti ma non eccessive, ed esplorare la varietà di piatti tradizionali e non che compongono la cucina vegetariana. (www.vegfacile.info)

[Alexander]: hai riscontrato qualche effetto negativo ? Per esempio di tipo fisico, emozionale o sociale (p.e. qualcuno ti ha “discriminata “?).

[Paola]: Di tipo fisico no, come ho detto, emozionale si incrocia con sociale. Ti spiego, non è che i vegetariani vengano discriminati, ma certo noi stesso siamo un po’ portati a discriminare/evitare gli altri in situazioni sociali in cui si mangia. Non è piacevole trovarsi nel bel mazzo di un banchetto di carne o pesce, l’odore e la vista sono piuttosto sgradevoli per noi. Perciò a volte evitiamo di partecipare. In alcune occasioni le persone onnivore sono attente, e quindi no problem, in altre no. Io per esempio se posso non vado a pranzo o a cena in luoghi in cui si mangia molta carne. Per fortuna la cucina italiana offre tante possibilità e anche alcune altre straniere. Perfino all’Autogrill ora tra i Positano e i Camogli, c’è anche il sandwich Ischia, che è vegan.

[Alexander]: mi interesserebbe sapere come si svolge dal punto di vista alimentare una tua giornata tipica, raccontami cosa e quando hai mangiato ieri (o in alternativa un altro giorno, se questo non è stato un giorno tipico).

[Paola] Allora ieri, che era una giornata tipo ho mangiato:

alle 7.30 fiocchi d’avena e una mela (http://www.ivu.org/italian/recipes/fruitflakes.html)
un caffè

alle 11. 00 una banana e un’arancia

alle 13.30 circa un piatto abbondante di verdure “da minestrone” cotte aggiungendo orzo (mezzo bicchiere da crudo). Non è una preparazione liquida, ma una specie di risotto in cui al posto del riso c’è l’orzo. Naturalmente senza dado – sale sì e peperoncino anche – ma cucinato a partire da un po’ di olio di oliva in cui si fanno soffriggere leggermente le verdure (piselli, fagiolini, carote, patate, qualche fagiolo).
un caffé

alle 17.00 un’arancia e una tazza di caffè d’orzo

alle 20.00 un insalatona (!) con verza cruda tagliata sottile, mais, mezza mela, fagioli cannellini, insalatina verde, condita con poco olio e aceto balsamico. Messa 1 minuto nel microonde per intiepidirla, visto il freddo.
qualche arachide
un caffé (si lo so esagero!)

[Alexander]: è una fortuna che il caffè sia vegetale !
Quale consiglio daresti ad una persona che volesse approcciarsi al vegetarismo ?

[Paola]: Gli consiglierei di avvicinarsi con curiosità positiva, senza pensare di doversi privare di qualcosa, ma di imparare un altro modo di mangiare, altrettanto ricco e saporito.
Potrebbe iniziare aumentando i pasti solo vegetali nel corso della settimana, togliendo gli ingredienti carnei da alcuni piatti (tipo il prosciutto dai piselli). Sarebbe consigliabile procurarsi un piccolo ricettario, ce ne sono tantissimi, ed esplorare un po’ i nuovi ingredienti o i nuovi cibi, sia quelli meno comuni (come il tofu o il seitan), sia orientandosi sulle preparazioni vegetariane appartenenti alle cucine regionali.
Un altro consiglio è darsi un’infarinata dei principi della nutrizione, per imparare a nutrirsi con consapevolezza, come consigliano i nuovi principi di cura della salute. Ricordo che Umberto Veronesi, oncologo ed ex-ministro della salute, è vegetariano etico oltre che salutista. Infine, per ogni dubbio da chiarire e per informarsi un po’, c’è il sito della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (www.scienzavegetariana.it), con la quale collaboro fin dalla fondazione.

[Alexander]: Grazie Paola per aver condiviso le tue esperienze con me e i lettori di questo blog.

E tu quale alimentazione segui ?

Hai già fatto delle prove per variarla ?

Quali motivazioni ti hanno spinto a fare questi esperienze ?

Quali sono stati i benefici e quali i malefici ?

Come al solito, puoi condividere le tue esperienze direttamente nei commenti oppure lasciare un link al tuo blog.

3 Commenti

  1. provate a leggere ” il sistema di guarigione della dieta senza muco”

    il top, scritto dal Prof. Arnold Ehret inizi del ‘900

    niente e nessun uomo nemmeno di scienza era arrivato a capire e spiegare perché tutti gli altri sistemi funzionano, ma non così perfettamente. pensate al pallidume dei vegetariani. Al grigiume dei celiaci. Il problema non è mangiare cibo buono, ma liberarsi dall’immondizia di cibi indigeriti mangiati prima delle varie diete salutistiche..qui sta il vero “The Secret” sull’alimentazione umana…

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