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La revisione annuale 2014 della mia vita

Settimana scorsa ho approfittato del weekend lungo per fare una retrospettiva degli 12 mesi della mia vita e per redarre la mia personale revisione annuale del 2014 (gli americani la chiamano annual review).

E’ stato senza dubbio l’anno migliore della mia vita e ho imparato 4 lezioni molto importanti, le condivido nel video seguente assieme a ciò che ha funzionato (e soprattutto con ciò che NON ha funzionato) per me quest’anno.

Guardarlo ti permette di evitare di fare gli errori che ho commesso io e di passare direttamente a ciò che ha funzionato per me, in particolare scoprirai:

  1. Quale cambiamento abitudinario mi ha permesso di avere più energia e di raggiungere livelli di prestazione che gli anni passati mi sognavo
  2. Da quale “gabbia mentale” ho finalmente iniziato a liberarmi e quale effetto domino abbia avuto sulle mie relazioni interpersonali
  3. Quale atteggiamento ho iniziato ad usare e che mi ha permesso di creare rapidamente relazioni umane di un’intensità che mi ha sorpreso
  4. Quale abilità devi assolutamente sviluppare se vuoi creare rapporti più profondi e in modo più veloce
  5. Quali sono gli errori che ho commesso e gli obiettivi che ho mancato

Risorse citate nel video:

 

P.S. 2 lezioni che ho appreso durante la registrazione di questo video:

  1. metti il cellulare in modalità aereo mentre registri un video
  2. calcola bene i tempi che hai a disposizione, perchè la famiglia potrebbe rientrare nel bel mezzo della registrazione 🙂

 

P.P.S: se anche TU vuoi fare la tua revisione annuale, leggi (e scarica il comodo ebook con le domande guida) l’articolo su come fare la TUA revisione annuale

5 Commenti

  1. grazie per il video.
    Lo trovo molto interessante e ricco di spunti utili ad una riflessione di fine anno ( e non solo per gli obbligatori buoni propositi).
    Seguo molti blog di crescita personale; quello che mi piace del tuo, e questo video ne è un concreto esempio, è la spontaneità ed il fatto che sei uno di noi, una persona con un lavoro normale, una famiglia, degli hobby, affronti sfide in cui mi ritrovo moltissimo.

    Ti ammiro perché non hai paura di metterti a nudo, ma lo fai in maniera genuina, senza secondi fini.
    Grazie ancora di condividere le tue esperienze.

    Buone feste e speriamo che sia un grade 2015!

    • Grazie Marco per le tue belle parole, io imparo tantissimo dalle persone che mi circondano (sia online, che di persona) e quindi mi fa molto piacere condividere a mia volta ciò che apprendo e stimolare riflessioni e azioni negli altri.
      Buone feste anche a te Marco !

  2. Ho appena postato sul thread “Non fare come questo pinguino” un commento che aveva a che fare con l’argomento “paure”. Ora che ho visto il video mi fa piacere che ci sia una sorta di tuo collegamento Alexander quando parli di “vulnerabilità”: è proprio il concetto che volevo far passare.

    Un certo tipo di “crescita personale” un po’ vintage, quella dei machi (o palloni gonfiati se preferisci) demonizza le “paure”. Forse è un retaggio di un certo tipo di educazione arcaica, in cui si concepiva l’uomo come era raffigurato in uno degli spot cult degli anni ’80, “Per l’uomo che non deve chiedere mai!” Un classico di quegli anni.

    La “vulnerabilità” invece, se consapevolizzata, ed usata con il giusto senso pratico, ci è molto più utile di tutti questi sforzi per cercare di combattere ciò che è parte del nostro DNA. Non tutti siamo uguali: ed è proprio questo il nostro tesoro più forte ed autentico.

    Non bisogna aver paura di essere vulnerabili, bisogna invece assecondare ed accogliere queste nostre debolezze per farne i nostri migliori alleati nel cercare di percorrere quello che è il nostro unico e personale cammino.

    Quando eliminiamo lo sforzo di “combattere” contro noi stessi facendo spazio all’accoglienza ed alla genuinità ci riappropriamo del nostro vero potenziale.

    • Ciao Pier Paolo

      Ho appena postato sul thread “Non fare come questo pinguino” un commento che aveva a che fare con l’argomento “paure”.

      Una persona che legge solo quell’altro commento, non sa che tu hai continuato il tuo discorso sotto questo articolo 🙂

      Alla fine credo che come pensiero siamo abbastanza vicini: io affronto le mie paure per diventare una persona migliore, NON per vantarmi che non ho più paure.

      E il modo migliore per affrontare le proprie paure è proprio non avere paura di provare paura…
      che poi è proprio arrendersi al fatto che siamo vulnerabili 🙂

      E’ facile ?

      Assolutamente no: ci vuole coraggio ed essere disposti a sbagliare ed essere disposti a fare brutte figure.

      ciao
      Alexander

  3. Esatto, hai perfettamente centrato il punto Alexander. Che poi di base è l’atteggiamento della persona umile. La persona che sa che per poter migliorare deve ESSENZIALMENTE essere onesta con se stessa, di quella onestà che non ammette scorciatoie o spazi al proprio ego.

    Mi suscita sempre una certa perplessità la lettura di certi blog dedicati alla crescita personale, sai quelli dove ad esempio l’autore si vanta della propria impronta “pratica”, e questi aspetti vengono affrontati partendo da dei presupposti che di pratico non hanno proprio nulla: forse sarà perché certe “ricette” io le ho effettivamente provate sulla mia pelle e non solamente lette su enne libri di improbabili “infallibili” guru! 😉

    L’abnegazione, la tenacia indomita, il “vincere o morire”, forse vanno bene per qualche film hollywoodiano, ma nella vita vera conta di più a mio parere il buon senso e l’umiltà, doti che fanno apprezzare e rivalutare in chiave “trasformativa” la propria vulnerabilità (aumentando in maniera coerente al proprio essere la propria resilienza).

    Pretendere la perfezione da se stessi è una guerra persa in partenza: solo se riusciamo ad accettarci in maniera proattiva per come siamo, riusciremo ad esprimerci al massimo delle nostre potenzialità, vivendo nel contempo la vita con maggior serenità e felicità. Che è il massimo a cui, a mio avviso, possiamo pretendere.

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