Strategie   Vincenti

Perchè NON fai ciò che ti rende VERAMENTE felice ?

Anche il buon senso ci guida a pensare che se vogliamo essere felici, è sufficiente fare più spesso attività che ci fanno stare bene, tuttavia c’è un problema: diversi studi hanno messo in evidenza che NON facciamo ciò che ci da gioia, ma bensì ciò che è facile ! :-/

Felicità

Da Il vantaggio della felicità:

Secondo alcune ricerche, gli adolescenti statunitensi si divertono di più quando si dedicano a un hobby rispetto al guardare la televisione (con un rapporto di circa 2,5 a 1) o quando praticano uno sport (con una proporzione di 3 a 1 ). Tuttavia, ecco dove sta il paradosso: gli stessi adolescenti trascorrono molte più ore (quattro volte tanto, per l’esattezza) guardando la televisione, rispetto a quelle passate a dedicarsi a un hobby o a praticare uno sport.

Ma cosa succede, dunque ?

O meglio, come si interroga giustamente lo psicologo Mihay Csikszentmihalyi: “Perchè trascorriamo 4 volte più tempo a fare qualcosa che ha meno della metà di probabilità di farci sentire bene ?

Ecco la risposta: siamo attratti con forza e quasi magneticamente, verso ciò che è facile, comodo e abituale ed è incredibilmente difficile superare questa inerzia.

Lo svago attivo è molto più divertente, ma quasi sempre richiede un maggiore sforzo iniziale: tirare fuori la bicicletta dal garage, fare la strada per raggiungere un museo, accordare la chitarra e così via.

 

Nemmeno stare distesi in divano e guardare la TV ci rende più felici (da “Does watching TV make us happy ?” pubblicato nel 2007 sul Journal of Economic Psychology):

 

Guardare la TV è una delle principali attività umane: per via dei suoi benefici immediati a costi immediati marginali, molte persone sono tentate di guardare la TV, piuttosto che dedicarsi ad attività impegnative. Di conseguenza individui che hanno controllo incompleto e nessuna previsione sulle conseguenze delle proprie abitudini, guardano  la TV più di quanto ritengono ottimale per sè e di conseguenza il loro benessere è minore di quanto potrebbe essere. Abbiamo riscontrato che chi guarda molta TV, riferisce di avere minore soddisfazione della propria vita. Molte ore davanti alla TV sono collegate anche a maggiori aspirazioni materiali e a maggiore ansietà.

Siamo più felici quando siamo impegnati e spesso siamo più felici al lavoro, piuttosto che a casa.

Ma come è possibile ?

Al lavoro passiamo molto più tempo in situazione altamente sfidanti in cui dobbiamo impiegare particolari abilità, questo favorisce uno “stato di flusso” (in inglese flow state), cioè uno stato di coscienza in cui siamo completamente immersi in un’attività. Per contro abbiamo più probabilità di sentirti apatici durante le ore di svago, come messo in evidenza da Sonja Lyubomirsky in The how of Happiness:

La ricerca ha messo in evidenza che, mentre erano al lavoro (contrariamente a quando sono a casa o dediti ad attività di svago), queste persone hanno passato molto più tempo in situazioni altamente sfidanti e in cui erano richieste abilità particolari (cioè quelle che favoriscono lo stato di flusso) e meno tempo in situazioni poco sfidanti e in cui erano richieste abilità basilari. Infatti,  quando erano al lavoro, erano inclini a provare un senso di efficacia e autostima, di contro  erano più inclini a provare apatia quando erano a casa.  Tuttavia quando interrogati su cosa avrebbero preferito fare, hanno risposto tutti all’unanimità che al lavoro avrebbero preferito fare qualcosa altro e che durante lo svago avrebbero preferito continuare a fare, ciò che stavano facendo.

Fondamentalmente facciamo ciò che è facile, ma siamo più felici quando accettiamo una sfida, in sostanza devi combattere questo istinto naturale alla pigrizia.

Ma cosa dovrei fare ?

Cose in cui sei particolarmente bravo.

Dal già citato  Il vantaggio della felicità di Shawn Achor:

Nel momento in cui 577 volontari furono incoraggiati a scegliere una delle loro qualità caratterizzanti e a utilizzarla in un modo nuovo ogni giorno per una settimana, tutti diventarono significativamente più felici e meno depressi rispetto ai gruppi di controllo. E tali benefici durarono a lungo: persino dopo la fine dell’esperimento, i loro livelli di felicità rimasero elevati per tutti i sei mesi successivi. Gli studi hanno dimostrato che più vengono utilizzati i punti di forza nella vita quotidiana, più si è felici.

Utilizzare i propri talenti è il segreto per raggiungere più spesso lo stato di flusso sia sul lavoro, che nel tempo  libero. La strategia vincente per essere più felici è creare l’abitudine ad uscire dalla propria zona di confortevolezza e ad accettare sempre nuove sfide che permettano di sfruttare le abilità in cui siamo particolarmente bravi.

Ma questo vuol dire fare fatica ?

Sì, esattamente: devi vincere le tue paure del fallimento e del giudizio e metterti in gioco.

No pain, no gain.
Kein Fleiss, kein Preis.
Niente fatica, nessun guadagno.

5 Commenti

  1. Molto interessante lo studio iniziale. Io da un po’ lo riassumo nella frase: “il cervello non è capace a scegliere le attività che lo rendono felice a lungo termine.” Non ricordo dove l’ho sentita, ma è una delle più grandi verità della crescita personale. Il cervello cerca il piacere immediato, non il benessere a lungo termine.

    • Quando si sa quali sono le trappole e quale è la direzione da seguire, raggiungere la felicità è un pò più facile 🙂

  2. Se non ho capito male la pigrizia è come una droga…li per lì ti fa sentire bene ma poi alla lunga ti rende infelice…cmq sia l’articolo ha ragione, bisognerebbe cercare quanto più spesso di uscire dalla propria zona comfort per capire/utilizzare i propri punti di forza.

    • Ciao Andrea

      Se non ho capito male la pigrizia è come una droga…li per lì ti fa sentire bene ma poi alla lunga ti rende infelice

      Esatto, ma anche la motivazione funzione come una droga: se inizi a FARE (e ad uscire dalla tua zona di comfort), poi vuoi fare sempre più, perchè ottieni livelli di soddisfazione sempre maggiori ! 🙂

Commenti

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