Strategie   Vincenti

30 giorni di prova – prima settimana

Se hai aderito alla prova collettiva dei 30 giorni di prova, dovresti aver cominciato da una settimana.

Come stai andando ?

I primi due-tre giorni di solito parti a razzo, anzi c’è il rischio di voler strafare e di ritrovarti subito senza fiato, però in genere la motivazione è alta. E’ verso la fine della prima settimana che le resistenze interne ed esterne si fanno sentire per la prima volta ed è là che deve venir fuori la tua disciplina, cioè la capacità di agire a prescindere dal tuo stato emozionale. Usando la metafora dello shuttle che ha l’obiettivo di arrivare in orbita, si può dire che la motivazione fa sollevare lo shuttle da terra, ma affinchè esso non ricada sulla terra attratto dalla forza di gravità (le resistenze interne ed esterne) è necessario che vengano accesi i propulsori ausiliari (la tua disciplina), soltanto in questo modo potrà andare in orbita e raggiungere l’obiettivo.

Per nessuna ragione al mondo devi mollare !

Se molli, indebolisci la tua forza di volontà, la tua autodisciplina e lo prossima volta che ti troverai in una situazione difficile sarai di nuovo tentato a mollare, imboccando così una lenta ma letale spirale negativa.

Bensì tieni duro e rafforzerai così il tuo carattere, la tua volontà e la tua autodisciplina, imboccando invece così la spirale positiva che aumenta la tua fiducia e autostima. Se riuscirai a portare a termine una prima prova di 30 giorni, come ho raccontato nell’articolo in cui ho descritto la mia esperienza nello svegliarmi presto alla mattina, guadagnerai la certezza che se decidi di fare un’altra prova, tu sarai in grado di arrivare alla fine.
Io, per esempio, la scorsa estate avevo deciso di fare la prova dei 30 giorni alzandomi presto alla mattina (ore 5.30), nel frattempo è nata mia figlia che ha allegramente sballato un pò tutte le nostre abitudini. Con questa nuova prova di 30 giorni mi sono posto l’obiettivo di dedicare tutti i giorni almeno 30 minuti ad un audiocorso. Per trovare il tempo da dedicare al corso, ho deciso di riprendere ad alzarmi presto alla mattina, perchè è l’unico momento che a casa posso concentrarmi senza che qualcuno mi disturbi, in quanto mia moglie e mia figlia dormono ancora a quell’ora 😉
Nel giro di una settimana ho anticipato gradualmente la sveglia dalle ore 6.10 alle 5.30, senza particolari problemi, ma in questo ci sono riuscito soltanto perchè avevo già fatto il mio periodo di prova di trenta giorni, che mi hanno dato la certezza che io sono in grado di farlo e le difficoltà incontrate in quella prova mi hanno permesso di sviluppare quegli accorgimenti che adesso mi permettono di arrivare al risultato nel giro di una sola settimana.
Tornando alla mia prova attuale (cioè quella di seguire quotidianamente l’audiocorso), devo dire che il primo giorno è stato molto poco produttivo, è stata la tipica giornata di inizio di un nuovo progetto: sono partito e mi sono accorto che ero del tutto disorganizzato. Sull’ipod era sparito l’audiocorso (colpa del fatto che lo sincronizzo su due computers, quello del lavoro per i podcast e quello di casa per la musica e gli audiolibri, ma qualcosa era andato storto), mi mancava un orologio per tenere il conto alla rovescia per gli esercizi a tempo (non era il caso di vagare per il buio della casa alle 6.00 della mattina con il rischio di svegliare le mie donne), avevo bisogno di una bottiglietta dell’acqua (mi sveglio sempre molto assetato) e infine mi sono subito reso conto che il tempo non bastava. Per poter riuscire a concludere qualcosa i 30 minuti che mi ero prefissato non bastano, ci vogliono circa 45 minuti, è così che ho deciso di gradualmente anticipare l’ora della sveglia.
Per quanto riguarda il corso, piccolissimi successi parziali mi stanno dando la carica, tanto da non vedere l’ora, alla mattina quando mi sveglio, di mettermi subito a studiare.

Ieri è stata una giornata negativa, dovevo andare in trasferta da un cliente in giornata (tra andata e ritorno 1500 km) assieme al mio capo partendo dall’azienda alle ore 6.00 e con ritorno previsto a notte inoltrata. Ho deciso di portarmi via soltanto il materiale per un esercizio di una mezzoretta, anche perchè in macchina faccio fatica a concentrarmi, oltrettutto il mio capo considera il viaggio parte integrante del lavoro, perciò deve essere dedicato ad esso e non lascia molto spazio al cazzeggio personale. Dal cliente però abbiamo fatto molto tardi, perciò abbiamo deciso di fermarci in albergo e questo è stato l’imprevisto che mi ha fregato. Se mi fossi portato tutto il materiale didattico avrei potuto fare una sessione piena in albergo, oltrettutto oggi siamo rimpatriati andando direttamente in ufficio e stasera rientrerò a casa molto tardi perchè un’altro cliente ci viene a trovare in sede, perciò scatta l’operazione cena di lavoro, con il risultato che sgarrerò un giorno. Non hai idea di quanto mi dia fastidio…

Tu come stai andando ?
Quali sono state le difficoltà che hai incontrato in questa prima settimana ?
Quali i successi ?
Hai già imparato qualcosa ?
Hai commesso degli sbagli ?
Stai prendendo appunti sulla tua esperienza ? Se non lo stai facendo, scarica il modulo stampabile, la seconda pagina la puoi utilizzare per tenere un mini-diario della tua prova.

Se ne hai voglia raccontacelo nei commenti di questo articolo.

In ogni caso: non mollare, la decisione se continuare oppure no, va presa soltanto alla fine dei 30 giorni dopo aver analizzato gli appunti dell’esperienza e aver valutato i pro e i contro dell’esperienza.

2 Commenti

  1. Come avevo già scritto, io sto proseguendo tra alti e bassi, nella ricerca di instaurare l’abitudine a scrivere qualcosa di creativo.
    La prima parte della settimana è andata benissimo, ho scritto sempre per 30 minuti. Sono riuscita a capire che per me è meglio dedicare lo spazio a questa attività alla fine della giornata, verso le 1830. Ho individuato anche che è meglio avere un luogo deputato a questo impegno. Così ho preparato un angolo molto tranquillo dello studio, con una lampada regolabile, un puff rigido con un cuscino da meditazione, una candela posta in un contenitore sulla triettoria del mio sguardo funge da punto di concentrazione/ispirazione. Ho deciso di scrivere per 15 giorni a mano, per differenziare l’operazione dalla consueta attività di fronte al pc.
    Le soluzioni adottate si sono rivelate ottime per lo scopo. Per quattro giorni è andato tutto bene. Il quinto non ho potuto stare al solito posto, ero in un anticamera del medico, e ho letto per i soliti 30 minuti un racconto di Cechov, come ispirazione. Il sesto ok mentre il settimo non ero a casa, e non ho potuto dedicarmi a questa cosa. Ho valutato se fosse meglio farlo comunque molto tardi la sera, ma ero troppo stanca. Quindi ho saltato. Vediamo un po’ se sarà meglio recuperare il giorno o considerarlo una pausa costruttiva…

  2. Un ulteriore consiglio generico per te Paola, ma anche per tutti gli altri partecipanti alla prova, è quello di esplorare i vostri limiti. Per sapere dove si trova, bisogna prima superarlo. Così, per esempio nel caso di Paola, poteva essere utile provare a scrivere comunque tardi alla sera.
    Il risultato quale potrebbe essere: ti rendi conto che non riesci proprio scrivere, ergo è un’esperienza da non ripetere. Ok lo sapevi già, ma ora ne hai avuto una conferma.
    Oppure potrebbe succedere qualcosa di innaspettato, per esempio potresti renderti conto che alla sera l’atmosfera diversa sia molto ispirante, ma questo lo puoi scoprire soltanto provandolo !

    Buona esplorazione & ciao
    alexander

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.